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Sodaliti
Le
sodaliti, che devono il loro nome all’abbondanza di sodio nella loro
composizione chimica, appartengono al gruppo dei felspatoidi e annoverano, tra
i loro parenti più stretti, pietre di notevole pregio quali i ben noti
lapislazzuli.
Tuttavia, leggendo le
caratteristiche presentate nella scheda tecnica, si nota che anche le sodaliti
possono essere considerate delle gemme in quanto abbastanza dure, lucenti,
trasparenti, intensamente colorate e rare. La principale genesi delle sodaliti
è quella delle rocce vulcaniche povere in silice e ricche in elementi alcalini
(sodio).
Esse cristallizzano nel sistema
cubico anche se sono rarissimi i bei cristalli con abito rombododecaedrico. In
generale tendono a dare masse compatte di colore azzurro intenso, bianco, grigio
con sfumature verdi.
Masse dagli splendidi colori si trovano a Bancroft
(Canada), a Litchfield (Maine) e Magnet Cove (Arkansas) in USA e in quantità
minori, in Brasile, Bolivia, Groenlandia, Romania, Portogallo, Zimbabwe,
Myanmar, Penisola di Kola e Urali (Russia).
In
Italia si trovano i magnifici cristalli limpidi nei proietti del Vesuvio, nei
campi Flegrei e a Ischia (Napoli) e nei Monti Cimini (Viterbo). Alcune sodaliti
sono state ritrovate nelle sabbie delle spiagge delle Isole Canarie.
Questi
sedimenti sabbiosi sono, in buona parte, dovuti ad un lungo processo di
erosione che ha sbriciolato le rocce vulcaniche, tipiche di queste isole, in
granuli via via più fini.
Osservando
la sabbia ad occhio nudo si nota che è composta da frammenti di diverso colore
che, nell’insieme, le conferisce un aspetto "pepe e sale".
Le dimensioni dei granuli variano dal millimetro a
meno di mezzo millimetro : con l’aiuto di una lente si possono distinguere
nella massa diversi cristalli neri e lucenti con tipico abito allungato dei
pirosseni e degli anfiboli, molte listarelle trasparenti e incolori di
feldspato e una certa abbondanza di olivine giallo-verdi. Qua e là
occhieggiano, azzurrissime, le sodaliti.
Per
prelevare questi granuli e osservarli al binoculare bisogna far uso di comuni
aghi da cucito date le loro ridotte dimensioni. Ma è proprio al binoculare che
le sodaliti delle Canarie rivelano la loro bellezza; sembra che abbiano
assorbito tutte le gradazioni di azzurro del loro oceano : dal celeste più
pallido e trasparente all’azzurro più carico e denso.
Inoltre
alcune di esse sfoggiano un abito rombododecaedrico quasi perfetto : una vera
rarità! Segno questo che sono state tra le prime a cristallizzare dal magma che
andava via via raffreddandosi. Il colore azzurro di queste sodaliti può essere
distribuito nel cristallo in modo da creare delle zonature e inoltre può
risultare così intenso da essere ben percepito anche ad ingrandimenti maggiori,
come quelli ottenibili con un microscopio da mineralogia.
Qui le sodaliti ci riservano delle sorprese: alcune
di esse sono costellate di inclusioni scure, tondeggianti, grosse e isolate o
minuscole e disperse. In talune inclusioni è addirittura possibile identificare
ulteriori forme sferiche! Resta, in chi ha l’occasione di imbattersi nelle
sodaliti delle Canarie, la sensazione di aver incontrato un minerale
affascinante sia per l’occhio che per la mente.
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